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Altri fattori che influenzano il prezzo delle opzioni

By Aprile 11, 2012No Comments

Il prezzo delle opzioni è influenzato da una serie di fattori, anche molto diversi tra loro. Alcuni di questi influenzano solo determinate opzioni, altri invece influenzano qualsiasi genere di opzioni.
Tra i fattori più incisivi ricordiamo sicuramente il prezzo del sottostante, la data di scadenza, cioè la vita residua dell’opzione e la volatilità

Questi 3 fattori che influenzano il prezzo dell’opzione per circa un 90% li abbiamo già visto in precedenza.
Adesso occupiamoci di altri fattori un po’ meno importanti, ma che comunque possono incidere nella misura di un 5-10%

1. Movimenti repentini
2. Domanda e offerta
3. Liquidità
4. Dividendi del sottostante e dichiarazione degli utili trimestrali (earnings)
5. Interessi

I movimenti repentini del prezzo delle opzioni si hanno quando per qualche ragione specifica il mercato del sottostante subisce forti rialzi o ribassi di prezzo.
Supponiamo il mercato delle azioni. E’ risaputo infatti che nell’ipotesi di notizie sconfortanti, anche se una azienda è in buone condizioni, il prezzo della sue azioni tende a diminuire.

Se una tale diminuzione avviene a livello generale di borsa, il panico prende il sopravvento tra la maggior parte degli investitori che quasi incontrollati iniziano a vendere per paura di perdere tutti i propri risparmi.

Più si vende è più i titoli calano di prezzo generando un circolo vizioso, così, quegli investitori che all’inizio avevano pazientato, adesso hanno reale timore ed iniziano anche loro a vendere.
A questo punto, forti speculatori iniziano a comprare, il titolo subisce uno stop e poi ritorna a salire.

Questi repentini cambiamenti di prezzo influenzano anche il prezzo dell’opzione.

Come ogni cosa, anche il prezzo delle opzioni è influenzato dalla domanda e dall’offerta di mercato. Se il mercato chiede più opzioni call il loro prezzo tenderà a salire, se invece la domanda diminuisce allora anche il loro prezzo diminuirà. Lo stesso accade per la loro offerta ma in modo opposto.

La liquidità di un mercato indica quanto denaro circola in quel mercato. Più denaro gira, maggiore è la liquidità.
Quando le opzioni sono all’inizio della loro scadenza, la liquidità è bassa perché anche la domanda è bassa. Mano a mano che il giorno della scadenza si avvicina, le negoziazioni delle opzioni aumentano e di conseguenza anche il loro prezzo cambia.

Quando si negozia è meglio farlo in mercati più liquidi, onde evitare di trovare difficoltà nel dover piazzare il titolo (trovare un acquirente o un venditore) quando si ritiene necessario.

Infine, per concludere la trattazione ricordiamo che anche la distribuzione dei dividendi e le dichiarazioni trimestrali degli utili influenzano il prezzo dell’opzione.
Una volta che la società distribuisce gli utili, il prezzo dell’azione tende a diminuire, così di conseguenza, anche il valore di opzione call con titolo sottostante in azioni tenderà a diminuire. Al contrario le put crescono.

Gli earnings, cioè i guadagni dell’azienza, influenzano il prezzo dell’opzione (ovviamente con titolo sottostante in azioni). Ogni trimestre infatti, le società, in date prestabilite comunicano gli utili conseguiti. Considerando che il prezzo dell’azione è formato dal livello di utili futuri che la società conseguirà, risulta chiaro che risultati negativi degli earnings tendono a ridurre il prezzo dell’azione, risultati positivi tendono a farlo aumentare.

Di riflesso anche il prezzo dell’opzione cambia, soprattutto quando i risultati degli utili procurano forti scossoni al prezzo delle azioni.

Anche i tassi d’interesse incidono sul prezzo dei titoli e quindi come conseguenza su quello delle opzioni. Se i tassi aumentano crescono le call e diminuiscono le put.

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