E’ innegabile che il Bitcoin, capofila di tutte le criptovalute, sia andato incontro a una diffusione clamorosa negli ultimi anni. In questi istanti quota quasi 8000 dollari.

Da qui a definirlo come un legittimo sostituto, alternativa o persino surrogato delle valute tradizionali o di bene rifugio ce ne vuole. Di sicuro il bitcoin non è uno “store of value” (ovvero un bene da tenere in portafoglio per il lungo periodo).

Se da un lato il Bitcoin è diventato uno degli strumenti speculativi più apprezzati (ma, badate bene: solo da un certo tipo di trader), dall’altro lato non si è conquistato il ruolo di mezzo di pagamento. Anzi, è ancora piuttosto lontano dal farlo. Insomma, se andate in un negozio, è estremamente difficile che vi facciano pagare in Bitcoin. I fattori che determinano questo – per alcuni – spiacevole status quo sono numerosi.

Perché pagare in Bitcoin è difficile

  • La lentezza. Le transazioni in euro, in dollari, sterline… Insomma, in valute tradizionali sono immediate. E non stiamo parlando di contanti, la cui immediatezza è intrinseca, bensì delle transazioni elettroniche. I Bitcoin, per il meccanismo legato alle blockchain, richiedono parecchi minuti per essere trasferiti. In genere, una decina, anche se per sicurezza si dovrebbe sempre aspettare un’oretta prima di dichiarare il trasferimento effettivamente eseguito.
  • L’instabilità. Il Bitcoin è profondamente instabile. Ok, per ora è instabile nel senso buono del termine, ossia è in continua crescita, ma è in dubbio che la stabilità di una valuta sia un presupposto fondamentale per una legittimazione a 360 gradi. E poi, visto le performance straordinarie, anche a tripla cifra da un anno all’altro, la percezione che la bolla possa esplodere da un momento all’altro è molto forte.
  • Scarsa fama. Può sembrare strano, ma il Bitcoin non è ancora sufficientemente conosciuto. E’ sulla bocca di tutti, vero, ma di tutti i trader, investitori, addetti ai lavori. Se chiedete a un commerciante cosa sia il Bitcoin, nove volte su dieci vi risponderà: “non lo so”. E’ anche questa una delle ragioni per cui sono pochissimi i negozi che accettano pagamenti in Bitcoin.
  • La legislazione. Questo è un aspetto molto importante. Le valute tradizionali, si sa, sono ampiamente regolamentate, sia da direttive e ordinamenti specifici che dalla prassi comune. Il Bitcoin, da questo punto di vista, è una materia ancora parzialmente inesplorata. Anzi, in alcuni paesi è addirittura vietato, come in Bolivia e Myanmar, o ammessa con così tante restrizioni da rendere le transazioni tra privati impossibili persino sulla carta (Messico, Cina e India). L’Europa è il continente che più di ogni altro si è impegnata nel dare al Bitcoin, e in generale alle criptovalute, una cornice legislativa. Il riferimento è alla solita direttiva MiFiD. Se si guarda bene, però, ci si accorge che a essere regolamentati sono soprattutto i rapporti intermediati, ossia quelli che avvengono a livello dei soggetti autorizzati o delle istituzioni finanziarie. Sia chiaro, le transazioni tra privati sono lecite, ma sono poco o nulla disciplinate. Questo non fa altro che incrementare la percezione che, in fondo, pagare – e soprattutto ricevere pagamenti – in Bitcoin sia più un rischio che una opportunità di guadagno.

Dove si può pagare in Bitcoin in Europa

Rimanendo in territorio europeo, nonostante le difficoltà che abbiamo appena elencato, esistono esercenti che accettano pagamenti in Bitcoin. Sono pochissimi, per carità, ma esistono. La verità è che, alla luce di quanto detto fino ad adesso, sono solo un certo tipo di esercenti ad accettare la controversa moneta elettronica. Nello specifico, coloro che per un motivo o per un altro la conoscono già e ne sono in qualche modo appassionati. In alternativa, alcuni esercenti adottano il Bitcoin più per una questione di marketing che altro, magari per lanciare un messaggio di innovazione, per distinguersi dalla massa.

Amazon ha annunciato che presto permetterà di utilizzare i bitcoin per acquistare o regalare buoni.

Ora, se vi è venuta voglia di pagare in Bitcoin, dovete sapere che esiste un sito che vi mostra, in maniera molto intuitiva, dove sono i negozi “cripto-friendly”. Il sito è: anycoindirect . eu. Qui trovate una lista. Ebbene, sono pochi, veramente pochi.

Si nota, per, come il settore più rappresentato è quello dei negozi online, seguito dal food and beverage. C’è anche qualche Casino e qualche agenzia di viaggi (anche web).

Comprare casa con i bitcoin in Italia?

Se vuoi comprare casa usando i bitcoin, in Italia lo puoi fare se ti affidi ad un’agenzia che accetta pagamento in bitcoin. Ti consigliamo di leggere questo articolo.

Dan Aran

Dan Aran

Dan è un trader indipendente appassionato di finanza e studio di strategie forex intraday AVVISO: I trading alert, segnali forex e ogni altra indicazione presente in queste pagine non devono essere considerati come consigli di investimento personalizzati ma frutto di libera espressione, studio e analisi degli autori. Non ci si assume responsabilità sulle conseguenze dell'utilizzo delle informazioni presenti.

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