Il prezzo del titolo può salire o scendere rapidamente nel giro di pochissimo tempo, quindi anche un bravo trader può subire una forte batosta e perdere in un giorno quanto guadagnato in mesi di duro lavoro.
Certo, anche la stessa cosa può accadere a chi opera con le opzioni, tuttavia, mentre la perdita massima di chi investe in azioni si estende all’intero valore delle azioni possedute, la perdita massima di chi investe in opzioni è limitata al solo premio pagato.
Per comprendere questa enorme differenza ci sembra opportuno fare un confronto con un esempio.
Supponiamo di acquistare azioni della Banca X. Al momento la banca non attraversa un grandissimo periodo, il prezzo delle azioni è passato dai 5€ ad azione del 2007, ad 1€ di inizio Gennaio 2012. Tuttavia, una possibile riorganizzazione, un cambiamento ai vertici, ed una politica di risanamento ci fanno pensare che l’azione abbia raggiunto il prezzo minimo e che il titolo nel corso dei mesi successivi si apprezzerà.
Infatti, dopo circa un mese e mezzo, e precisamente il 22 febbraio del 2012 il titolo raggiunge quota 2€. In breve, ha raddoppiato il suo valore.
Se i primi di Gennaio avessimo acquistato azioni della banca X, in questo momento avremmo guadagnato il doppio del denaro investito.
Supponiamo allora di essere stati così lungimiranti da aver acquistato 1.000 azioni al prezzo di 1€ cadauna, l’investimento totale è stato di: 1.000×1€ = 1.000€
Contemporaneamente abbiamo acquistato anche 10 opzioni Call con strike price At the money (ATM) di 1€, al prezzo di 0,06 per 100 azioni. Il costo totale dell’investimento in opzioni è stato di (100 x 0,06) x 10 = 60€
Valutiamo i due investimenti:
L’azione oggi ha un prezzo di 2€, quindi, rivendendola il ricavo sarebbe di 1.000 azioni per 2€ = 2.000€. L’utile, o profitto, si calcola sottraendo l’investimento iniziale al ricavo, quindi, il profitto è di 2000€ – 1000€ = 1000€ con un ROI (ritorno del capitale investito) del 100%, davvero niente male.
Il ROI si calcola dividendo il ritorno dell’investimento (utili) per il capitale investito.
Calcoliamo adesso il prezzo dell’opzione: Se non teniamo conto della volatilità (perché altrimenti il prezzo sarebbe addirittura maggiore), la nostra opzione vale oggi 2€ – 0,06 – 1€ = 0,94 centesimi
Il ricavo totale rivendendo le opzioni sarebbe di 0,94 x 100 x 10 = 940€, il profitto pari a 940€ – 60€ = 880€ con un ROI del 1.460%
Com’ è possibile notare, l’investimento in azioni ci ha ripagato sicuramente con un buon profitto (1.000€), ma abbiamo dovuto investire 1.000€ per ottenerlo. L’investimento in opzioni ci ha ripagato con un profitto leggermente più basso (880€), ma abbiamo rischiato solamente 60€ per ottenerlo, ecco perché mentre per il primo investimento il ritorno è stato del 100%, per il secondo in opzioni è stato di 14 volte tanto.
Tutto questo ci fa capire anche un’altra importantissima questione, quella del rischio. E se le cose fossero andate veramente male? Cioè se il prezzo fosse sceso invece che salire?
Se ad esempio l’azione si fosse deprezzata fino a raggiungere quota 0,50€, l’investimento in azioni avrebbe prodotto una perdita di 500€ rispetto ai 1.000€ investiti. L’investimento in opzioni invece avrebbe comportato una perdita decisamente più bassa. Con un tale abbassamento del prezzo del sottostante, l’opzione si sarebbe quasi del tutto deprezzata fino a raggiungere valore prossimo allo zero, e noi avremmo perso la somma massima di 60€, ovvero il premio pagato.
Per concludere dunque, i vantaggi dell’operare con le opzioni si sintetizzano in:
1. Effetto leva (si possono muovere grosse somme di denaro con piccoli investimenti)
2. Rischio ridotto alla sola perdita del premio, rispetto al potenziale profitto
3. Non si necessità di grosse somme per iniziare
4. Profitti potenzialmente illimitati