Quando scoppia una crisi geopolitica, è difficile non mettere in ballo la finanza internazionale. La verità è che quanto accade al di fuori del mercato, per quanto di carattere niente affatto economico, influenza il mercato stesso. Ovviamente le dinamiche sono le più disparate e dipendono dal tipo di crisi, dal tipo di paese coinvolto e così via.
Lo stesso ragionamento può essere applicato, ovviamente, alla grave crisi diplomatica causata dalla Corea del Nord. Vale la pena ragionare sull’impatto di una eventuale escalation delle tensioni, anche perché queste potrebbero interessare un’area ben più ampia dell’Estremo Oriente. A partecipare al processo diplomatico, che a dire il vero per ora langue, la Russia e, seppur ai margini, l’Unione Europea.
Come hanno reagito i mercati ai test missilistici della Corea del Nord
Dunque, come impatterà sul mercato un inasprimento della crisi? Prima di rispondere a questa domanda è necessario fare una premessa: fino ad adesso, i mercati non si sono scomposti più di tanto. Eventi anche molto gravi, come il lancio di missili “forse” intercontinentali e l’esplosione di una bomba a idrogeno non hanno granché influenzato gli investitori, nemmeno in relazione agli asset sud coreani (la Corea del Sud è oggetto delle mire dei cugini del nord). Anzi, l’indice KOSPI si è addirittura apprezzato del 16,4% in questo 2017.
Il motivo di questa imperturbabilità va rintracciato nella percezione che hanno gli investitori circa la stessa crisi nord coreana: semplicemente, hanno tutti le mani legate. Nessuno può muovere guerra, visto che i partner in campo hanno tutti, o quasi, la bomba atomica. Si pensa che, tutt’al più, si arriverà a un ulteriore inasprimento delle sanzioni o a un compromesso vero e proprio con la Nord Corea.
La reazione dei mercati in caso di attacco
Ma se si arrivasse a un attacco? Gli scenari sono due: un conflitto su scala regionale o un conflitto su scala globale. Su quest’ultimo è inutile fare supposizioni, dal momento che sarebbe un evento troppo grande per prevederne gli effetti. Per quanto riguarda il primo, però, si possono fare delle supposizioni.
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A farne le spese sarà principalmente la Corea del Sud. Il rischio è che una guerra possa modificare gli attuali assetti produttivi nazionali e, di conseguenza, quelli mondiali. Non è un ragionamento eccessivo, se si pensa che Seul è leader in numerosi settori, in primis in quello hi-tech. Giusto per rendere l’idea, la Corea del Sud producono il 40% dei display a cristalli liquidi e il 17% dei semi conduttori. Se la crisi coinvolgerà in maniera ancora più stretta il Giappone, questa dinamica si inasprirà, dal momento che Tokyo, ancora più di Seul, vanta una posizione di supremazia in molti mercati.
A livello concreto, un crollo degli asset azionari giapponesi e coreani sarebbe molto probabile, così come anche una forte svalutazione delle rispettive valute.
Più difficile produrre previsioni circa gli asset americani, russi o cinesi, dal momento che non è possibile prevedere il grado di coinvolgimento in un futuribile conflitto (sempre su scala regionale). Visto i loro legami con Russia e Giappone, non è escluso che anche loro possano subire conseguenze a livello finanziario.
Quotazioni e previsioni prezzo dell’Oro
L’oro è un bene rifugio e in situazioni di incertezza economica, finanziaria e di instabilità politica tende ad incrementare il suo valore. Ecco che le quotazioni si sono mosse in modo veloce da 1260 a 1360. Nell’ultima settimana si è visto un ripiego verso 1300.
Gli analisti finanziari concordano su una visione rialzista di lungo periodo finchè i prezzi riusciranno a soffermarsi sopra 1260.
Quotazioni e previsioni prezzo del petrolio
Anche il Petrolio Wti ha reagito con un forte rialzo dalla nascita delle prime tensioni politiche tra USA e Corea del nord. Si può notare una spinta dai 42 a oltre 50 dollari. Tale spinta potrebbe essere ancora valida fino a 55 dollari. Se il prezzo poi riuscirà a rompere i 55 dollari allora è molto probabile un nuovo trend che porterà le quotazioni fino a 75 dollari. Quindi la valutazione rimane rialzista fino a che il supporto di 45 dollari riesce a tenere i prezzi.