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Le 7 regole di Benjamin Graham per fare soldi con il trading

Benjamin Graham è stato uno dei trader più famosi della storia.

La sua fama deriva certamente dai successi che ha raccolto nel trading ma anche dalla sua attività divulgativa. Ha all’attivo, infatti, numerose pubblicazioni, le quali puntano a formare i nuovi trader e favorire l’adozione di una forma mentis che mette al primo posto la razionalità e la logica.

La sua opera più importante è The Intelligent Investor, che offre consigli, metodiche e approcci per chi vuole guadagnare con il mercato azionario. Il tutto nonostante sia stato scritto più di quarant’anni fa.

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7 regole per avere successo nel trading

Da The Intelligent Investor si possono estrapolare sette regole “auree” per avere successo nel trading azionario.

Scegli un’azienda che abbia delle dimensioni adeguate. Secondo Benjamin Graham, un’azienda emette azioni affidabili solo se è sufficiente grande. Il trader fornisce coordinate precise per operare una scelta efficace. L’azienda, infatti, deve vantare almeno 100 milioni di dollari di fatturato se è di tipo industriale, e almeno 50 milioni di dollaro se è impegnata nei servizi. L’idea di base è ignorare le aziende piccole, in quanto suscettibili in maniera più intensa alle vicissitudine del mercato.

Scegli un’azienda che abbia una situazione finanziaria solida. Questo può sembrare un consiglio banale ma non lo è affatto, anche perché Graham chiarisce cosa intende per azienda solida. Nello specifico è un’azienda i cui asset di investimento sono il doppio agli asset di indebitamento. Il trader riassume il tutto con questa equazione:

Rapporto debiti/mezzi propri = 0,5.

Scegli un’azienda che abbia dei guadagni stabili. Anche in questo caso Benjamin Graham parte da una indicazione che sembra dipendere unicamente dal buon senso e giunge a una regola complessa. Il trader infatti consiglia di verificare in maniera concreta la stabilità dei guadagni, proponendo un’analisi storica del fatturato che coinvolga gli ultimi dieci anni di vita di un’azienda. Solo attraverso una imponente opera di contestualizzazione, infatti, è possibile intuire cosa riserva il futuro.

Scegli un’azienda che rilasci dividendi in modo continuo e regolare. Il principio è il medesimo. Come si fa a capire se un’azienda tende a offrire dividendi e lo farà anche in futuro? Occorre rivolgere lo sguardo al passato. Qui, però, l’orizzonte temporale si amplia ancora di più e raggiunge i 20 anni. Se l’analisi dei dividendi dell’ultimo ventennio fornisce indizi di continuità e regolarità, allora l’azienda donerà dividendi con un approccio simile anche in futuro.

Scegli un’azienda con un percorso di crescita definito. Anche qui siamo di fronte a un misto tra buon senso e approccio tecnico. E’ ovvio: un’azienda in crescita vanta azioni appetibili, il cui valore è destinato ad aumentare. Secondo Benjamin Graham il miglior modo per capire se un’azienda è inserita in un percorso di crescita è analizzare le performance degli ultimi dieci anni. Il trader crede che in questo lasso di tempo l’azienda, per essere appunto definita “in crescita”, debba aver registrato un aumento degli utili pari al 30%.

Punta a un rapporto moderato tra prezzi e utili. Secondo Gragam, questo rapporto non dovrebbe essere superiore a 15. Il trader propone un’altra formula interessante: l’inverso del rapporto prezzi / utili deve essere maggiore del tasso corrente dei titoli di Stato di lungo periodo. Se il tasso corrente dei bond è del 8%, per esempio, il rapporto prezzo/utili deve essere superiore a 12,5. Queste regole sono veramente efficace quando il trader utilizza un approccio difensivo, che nell’ottica di Graham coincide con un modus operandi che rifugge dai portafogli la cui redditività è legata esclusivamente alle performance – in termini di utili – di un’azienda.

Diversifica. Ok, è un consiglio che può sembrare superfluo, ma c’è da dire che quando il Graham ha scritto The Intelligent Investor, la diversificazione non era un approccio diffuso in maniera capillare. Proprio Graham è stato uno dei trader ad aver, se non proprio sdoganato, contribuito a far percepire la diversificazione come un modus operandi non solo auspicabile ma addirittura necessario. La diversificazione che propone Graham non punta all’eterogeneità del portafoglio dal punto di vista degli asset, bensì dei mercati. Secondo lui, un portafoglio potrebbe essere benissimo diversificato anche se composto principalmente da azioni.

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