La psicologia del trading è un elemento alla base del successo. Il trading online, nonostante alcune campagne pubblicitarie suggeriscano diversamente, è un’attività che pone in essere alcune difficoltà psicologiche prima di poter essere inteso come un vero lavoro. Certo, i risultati e i guadagni possono essere davvero soddisfacenti, soprattutto in termini economici, ma è indubbio che tutto ciò costi un po’ di fatica. Non certo fisica, bensì mentale ed emotiva. Fare trading online, soprattutto per i principianti, può mettere a dura prova la propria stabilità emotiva, non fosse altro per un piccolo particolare: si mette al rischio il proprio capitale. Ecco che la psicologia del trading assume una importanza notevole per coloro che vogliono maturare le competenze necessario a un’attività di investimento speculativo degno di questo nome. La questione ruota attorno ai concetti di stress e ansia.
Stress da trading
Lo stress è una componente con cui i trader devono imparare presto ad avere a che fare. Come in tutte le attività che nella vita – nel tempo libero come al lavoro – impongono un livello alto di prestazioni, lo stress è una situazione emotiva dalla quale non si può sfuggire ma che, allo stesso tempo, magari con un po’ di esercizio, può essere pienamente gestita.
Nel caso particolare del trading, le situazioni di stress rischiano di coinvolgere gran parte del tempo trascorso nella piattaforma. Tra volatilità, stop loss che saltano, errori di analisi e – soprattutto – necessità di prendere decisioni importanti, il trader rischia di perdere lucidità, di sviluppare una forma di stress al limite del paralizzante.
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La gestione dello stress
Il primo consiglio è non ignorare lo stress. Sono in molti a farlo, nel trading come nella vita. Lo stress va accettato come una componente imprescindibile ma allo stesso tempo va tenuto a bada, contrastato in qualche modo. Un metodo, molto banalmente, è di riservare per se stessi momenti di riposo assoluto, a prescindere dalle opportunità che si rischia di perdere. Quando il livello di stress sale, e ci si accorge che non si è più in grado di ragionare con la necessaria lucidità, non rimane che staccare la spina per un po’.
Quando lo stress si trasforma in ansia – ossia quasi sempre – una soluzione può essere “abbassare la cresta”, ossia ridurre la posta in gioco, contrarre il volume di trading e quindi investire cifre minori. E’ utile anche un money management funzionale a tale riduzione, che coinvolga magari il principio del surplus, riassumibile con il proposito “rischierò di perdere solo la percentuale di risparmio che ho accumulato precedentemente”.
La psicologia del trading, infine, suggerisce che è possibile intervenire laddove lo stress si fa più acuto, ossia nella fase dell’operatività. Questa può essere eseguita in maniera del tutto asettica dai dei software di trading automatico, ossia dai robot. Una dose di stress ci sarà sempre, ma verrà relegata a un momento di relativa calma, come quella dell’elaborazione della strategia.
Infine, se lo stress è generato dall’ansia della perdita, è bene convincersi di un fatto, che è poi la realtà: nel trading si vince e si perde. In questo modo la sconfitta non verrà vista come una catastrofe ma solo come la normalità. Anzi, una delle normalità possibili.