Strategie Opzioni

Strategia opzioni Short Strangle

By Aprile 12, 2012Settembre 13th, 2012No Comments

In precedenza abbiamo visto la strategia Long Strangle, cioè una strategia che ha coma presupposto l’acquisto contemporaneo di una opzione call ed una opzione put.
La Short Strangle non è altro che una Long Strangle rovesciata o inversa, ecco perché consiste nella vendita contemporanea di opzioni call e put.

Chiaramente, trattandosi di vendita, e non possedendo il sottostante della opzione call, si tratta di una strategia allo scoperto, quindi, in caso di perdita, si potrà essere costretti ad acquistare il sottostante per rivenderlo all’acquirente dell’opzione. Ovviamente, di questo se ne occuperà il broker al quale ci siamo affidati, noi dobbiamo solo preoccuparci che ciò non accada.

La Short Strangle è dunque una strategia che consiste nella vendita di una opzione call e di una opzione put Out of the money (OTM) con stessa scadenza e prezzi strike diversi. Lo strike della call deve essere superiore a quello della put.

Questo significa che il guadagno massimo (appunto perché strategia di vendita) è limitato al premio ricevuto dalla vendita delle opzioni, mentre come inversa conseguenza, la perdita massima è potenzialmente illimitata, ma questo lo vedremo meglio più in basso con un esempio.

Trattandosi di vendita, il trascorrere del tempo gioca a nostro favore, e per lo stesso motivo, una volatilità implicità crescente ha un impatto disastroso.

Anche in questo caso, due sono i punti di pareggio, ovvero i breakeven, cioè i punti in cui i profitti della strategia sono pari a zero.

Il breakeven superiore si calcola come somma tra prezzo strike della call + somma premi delle opzioni call e put.
Il breakeven inferiore si calcola invece come differenza tra prezzo strike della put – somma premi delle opzioni call e put.

La strategia chiude in profitto se a scadenza il prezzo dell’attività sottostante risulta compreso all’interno del breakeven superiore e del breakeven inferiore. Tra l’altro, se il prezzo dell’attività si colloca all’interno di un range più ristretto, cioè tra gli strike delle due opzioni, la strategia realizza il profitto massimo, ovvero la somma dei premi delle due opzioni.

La strategia chiude in perdita invece se alla scadenza il sottostamente ha un prezzo maggiore del breakeven superiore, o un prezzo minore del breakeven inferiore. Da ciò emerge, che data la possibilità del sottostante (ad esempio un’azione) di aumentare di prezzo all’infinito, la perdita massima della strategia è anch’essa infinita.

Esempio:
100 azioni con opzione call e 100 azioni con opzione put
Strike call 70€
Strike put 60€
Premio call 6€
Premio put 5€
Breakeven superiore = Strike call 70€ + Premio call 6€ e Premio put 5€
Breakeven inferiore = Strike put 60€ – Premio call 6€ e Premio put 5€

Se a scadenza il prezzo del sottostante si colloca all’interno dell’intervallo di prezzo dei due strike, Strike call 70€ e Strike put 60€, il profitto è massimo e pari alla somma dei premi delle due opzioni, ovvero (6€x100) + (5€x100) = 1.100€
In questo caso infatti, sia l’opzione call che l’opzione put scadono senza valore.

Se a scadenza il prezzo del sottostante esce fuori dallo range dei due strike, ma rimane comunque compreso tra il Breakeven superiore 81€ e il Breakeven inferiore 49€, la strategia chiude con un profitto decisamente minore. Più si è vici ad uno dei due breakeven, minore è il profitto. Più si è lontani e ci si avvicina dunque agli strike price delle opzioni, maggiore è il profitto.

Se invece a scadenza il prezzo del sottostante esce fuori anche dal range delimitato dai due breakeven, la strategia realizza un perdita. Per la put la perdita massima è limitata e si ha quando il prezzo del titolo scende a zero. Per la call invece non è possibile definire il limite della perdita massima, infatti, il sottostante può ipoteticamente crescere all’infinito e come conseguenza anche il prezzo della call. Così, una volta superato il prezzo di 81€ (Breakeven superiore), più cresce il valore del titolo, più cresce la perdita.

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