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Trading: quanti e quali indicatori conviene utilizzare?

TradingMolto spesso i giovani trader sono portati a pensare che l’utilizzo di un numero considerevole di indicatori sia da ritenere positivo in quanto diventa molto più semplice ” capire ” il mercato. Purtroppo non è assolutamente vero che mediante gli indicatori si possano avere le idee chiare.

Sicuramente lo studio degli indicatori risulta essere necessario per confermare l’andamento dei prezzi, ma l’uso di molti indicatori non fa altro che confondere il trader.

IL PREZZO È IL PUNTO DI PARTENZA

I trader professionisti utilizzano al minimo gli indicatori. L’analisi del prezzo risulta essere l’unico modo per stabilire l’andamento del mercato che, come abbiamo spesso affermato, si può muovere in tre direzioni:

Per stabilire se, in un dato momento, il mercato si stia muovendo in un certo modo bisogna analizzare l’andamento del prezzo mediante le linee di tendenza. Grazie a questo metodo possiamo già stabilire se ci troviamo in una fase rialzista o ribassista o in una fase laterale. Seguendo giornalmente l’andamento del prezzo possiamo facilmente individuare una tendenza nel suo stato iniziale e seguirla investendo nella direzione intrapresa dal prezzo.

LE DUE CATEGORIE DI OSCILLATORI

Occorre fare una distinzione tra indicatori Trend Following e Oscillatori. Vediamo di capire quali sono le differenze tra le due categorie.

Trend following: questo tipo di indicatori seguono la tendenza dei prezzi. Seguire la tendenza dei prezzi è l’unico modo per avere le probabilità a favore. Purtroppo, nonostante l’utilizzo di questo genere di oscillatori sia utile per stabilire l’inizio e la fine di una determinata tendenza, nei mercati laterali tali indicatori danno un numero di falsi segnali considerevoli, ciò crea molta confusione nel trader che non ha precedentemente analizzato il prezzo. I maggiori trend following indicators sono: Medie Mobili, Average Directional Movement Index (ADX), Bollinger Bands.

Oscillatori: al contrario dei Trend following gli oscillatori forniscono informazioni preziose quando il prezzo si muove lateralmente. Infatti, con tali indicatori si può stabilire la perdita di forza di una tendenza e le zone in cui quel determinato strumento finanziario è stato troppo comprato o troppo venduto.
Nonostante nelle fasi laterali l’uso di questo genere di indicatori sia da ritenersi necessario, nelle fasi in cui siamo in presenza di una tendenza rialzista o ribassista, gli oscillatori non ci aiutano affatto perché evidenziano moltissimi falsi segnali. I maggiori oscillatori sono: Relative Strenght Indicator (RSI), Stochastics, Rate of Change (ROC), Commodity Channel Index (CCI).

QUANTI INDICATORI UTILIZZARE ?

Se qualcosa ti aiuta non significa che devi necessariamente esagerare nell’utilizzarla. Molti trader pensano che utilizzare molti indicatori porti a risultati migliori. A tal proposito ti proponiamo questa immagine.

È evidente che non si ha un approccio chiaro se si riempie il grafico di indicatori che danno tutti la medesima informazione. Va anche detto che alcuni di essi danno informazioni uguali ma le rappresentano in modi diversi, questo crea molta confusione nel trader che si trova a dover decifrare la stessa informazione più volte.

Gli indicatori utili sono quelli che danno informazioni diverse e chiare. Per costruire strategie di trading profittevoli non servono decine di indicatori, ne basterebbe anche uno solo che, unito all’analisi del prezzo, ci dica esattamente quando entrare a mercato. Gli indicatori migliori, dal nostro punto di vista, risultano essere le medie mobili e lo stocastico. Questi sono indicatori che offrono differenti informazioni che vanno confrontate con il risultato dell’analisi dell’andamento del prezzo.

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