Il 12 gennaio MoneyGram ha annunciato una partnership con Ripple, criptovaluta tra le più interessanti e famose in circolazione, nonché una delle principali rivali del Bitcoin. Questo inatteso accordo ha acceso la discussione circa il ruolo delle valute virtuali nell’economia reale, al di fuori del mondo del trading (dove pare sia confinata tutt’ora). Per comprendere la reale portata dell’evento, e fornire qualche spunto di tipo predittivo, è necessario capire in che cosa consiste realmente questa partnership.

MoneyGram e Ripple: il succo dell’accordo

MoneyGram è una società il cui focus principale è il trasferimento di denaro. Statunitense ma diffusa in tutto il mondo (in Italia è rappresentata da Poste Italiane) contende a Western Union il primato nel mercato del money transfert. Le sue attività si concentrano principalmente sui trasferimenti internazionali e sui prodotti di documentazione finanziaria. La partneship con Ripple, tuttavia, coinvolge solo la prima sfera di azione. Tale iniziativa, infatti, si inquadra nella ricerca di una competitività maggiore in termini di costi e commissioni.

Ripple è invece una criptovaluta che cerca di superare la tecnologia del Bitcoin, offrendo una soluzione a un problema annoso e ponendo le basi per un servizio in grado, in linea teorica, di contrastare il ruolo di leader attualmente rivestito dalle banche. Il problema che Ripple promette di risolvere è la velocità delle transazioni: a detta degli sviluppatori, sono necessari solo un paio di secondi per trasferire denaro con il sistema di Ripple. Il servizio innovativo, invece, è il trasferimento di denaro “senza soluzione di continuità”: è possibile inviare Ripple e fare in modo che la controparte riceva euro, dollari, sterline etc. In questo modo, il sistema di Ripple costruisce un ambiente di intermediazione tale da sovrapporsi a quello tradizionalmente messo a disposizione dalle banche.

In che cosa consiste la partneship tra Ripple e Moneygram?

In estrema sintesi, MoneyGram farà uso del sistema di pagamento di Ripple, noto con il nome di xRapid, al fine di ridurre i costi di transazione e allo stesso tempo di rendere più veloce le transazioni stesse.

Le implicazioni della partnership tra MoneyGram e Ripple

L’accordo, come già anticipato, apre le porte a scenari completamente inesplorati. A patto, ovviamente, che la collaborazione tra i due soggetti risulti veramente feconda. Se ciò accadesse, infatti, verrebbe dimostrato l’assioma dei sostenitori delle criptovalute secondo cui “le valute virtuali sono valute a tutti gli effetti”. Una affermazione, questa, cui le istituzioni hanno per ora riservato un forte scetticismo, a partire dalle banche centrali. Se MoneyGram attraverso Ripple riuscirà a migliorare e rendere più convenienti le sue transazioni, allora si diffonderà la percezione secondo cui le criptovalute non sono esclusivamente degli strumenti di investimento speculativo. Il primato delle valute tradizionali, in questo caso, diventerebbe virtualmente attaccabile.

Ipotizzando un esito positivo dell’iniziativa, inoltre, risulterebbe evidente che il successo delle criptovaluta va rintracciato fuori dalle logicamente di mercato, quindi nell’economia reale, nei loro impieghi concreti. Un passaggio semantico, questo, che ad oggi, con l’estrema volatilità che caratterizza le valute virtuali, appare quasi utopico. Certo, alcune criptovalute non sono nuove ad accordi con soggetti economici, anche importanti ma a dominare lo scenario è ancora il Bitcoin, che è visto da tutti come un mero strumento di speculazione.

Infine, se restringiamo la riflessione al solo Ripple, un successo della partnership rappresenterebbe la dimostrazione che sì, questa criptovaluta è realmente come dicono i suoi sviluppatori. La collaborazione infatti costituisce una eccezionale prova su strada per questa valuta virtuale. Da dimostrare, la velocità delle transazioni e la validità della formula “senza soluzione di validità” (quella che consente di abbinare al semplice trasferimento anche il cambio valuta).

Attualmente, è tutto ancora da dimostrare. Se guardiamo al presente, ben poco è cambiato. Nonostante l’annuncio della partneship, Ripple si è comportato esattamente come le altre criptovalute. Ossia, ha seguito il Bitcoin nel saliscendi di gennaio. Da questo punto di vista, ovvero sotto il profilo delle quotazione, Ripple fatica ancora a emergere con una identità forte, a brillare di luce propria.

Dan Aran

Dan Aran

Dan è un trader indipendente appassionato di finanza e studio di strategie forex intraday AVVISO: I trading alert, segnali forex e ogni altra indicazione presente in queste pagine non devono essere considerati come consigli di investimento personalizzati ma frutto di libera espressione, studio e analisi degli autori. Non ci si assume responsabilità sulle conseguenze dell'utilizzo delle informazioni presenti.

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