Bitcoin, bitcoin gold e cash… facciamo chiarezza sui fork: motivi, tendenze, vantaggi e svantaggi per i trader di criptovalute.
Il Bitcoin si è “sdoppiato” per la prima volta qualche mese fa, e per alcuni andava già bene così, con la valuta madre che confermava il ruolo di strumento di speculazione e la variante, nota come Bitcoin Cash, a lottare per il ruolo di “mezzo di pagamento”. Evidentemente, per gli sviluppatori, questo assetto non era sufficiente, ed ecco che, a fine ottobre, è stato eseguito un nuovo fork. Il frutto di questo lavoro è il Bitcoin Gold.
Che cos’è nello specifico? Qual è la sua ragion d’essere? Quali sono le prospettive?
La genesi del Bitcoin Gold
Il Bitcoin Gold ha fatto la sua comparsa ufficiale il 25 ottobre, data in cui il fork si è verificato. Per la cronaca, il fork è una pesante modifica software che, a partire da un codice sorgente già sviluppato, dà vita a un nuovo soggetto. In parole povere, il Bitcoin Gold è una variante del Bitcoin classico, proprio come lo è il Cash.
Il Bitcoin Cash è stato creato a partire da una esigenza molto sentita dai possessori della criptovaluta: velocizzare le transazioni, in modo da avvicinare il BTC alle valute tradizionali e porre le basi per una trasformazione in strumento di pagamento. Una ragion d’essere, come si evince, piuttosto solida e che rispondeva a una reale richiesta da parte del mercato.
Il Bitcoin Gold è nato a partire da una esigenza del tutto diversa, marcatamente tecnica: semplificare il processo di mining. Ora, tutti i possessori della criptovaluta sanno che è possibile acquisire Bitcoin attraverso due metodi: l’acquisto e il mining. Il primo è accessibile a tutti, il secondo è appannaggio di pochissimi soggetti. Per “scovare” i Bitcoin, infatti, è necessaria una potenza di calcolo straordinaria, e solo con l’unione di più computer potentissimi è possibile raggiungere un qualche risultato. Non stupisce che, attualmente, a fare il mining siano poche aziende specializzate o qualche sporadico gruppo di avventurosi.
Il Bitcoin Gold semplifica il mining, lo rende accessibile anche a macchine con potenze di calcolo minori. E’ una esigenza avvertita dal basso? Non propriamente, o meglio non come quella che ha portato alla nascita del Bitcoin Cash. Il mining, almeno per ora, è questione di appassionati, di esperti di informatica, come minimo. E’ però una esigenza del Bitcoin stesso, dal momento che è stato scavalcato anche sotto questo aspetto dalle nuove criptovalute. In un certo senso, il Gold è una risposta alla concorrenza.
I fattori di rischio per il Bitcoin Gold
Come sta andando il Bitcoin Gold? E’ ancora difficile offrire una panoramica delle sue performance, anche perché è sul mercato da pochissimi giorni. E’ partito con un tasso di cambio di 1 a 1 rispetto alla valuta madre, ma tutti sapevano che non avrebbe retto a lungo. E infatti si è già deprezzato del 50%. Un calo fisiologico? Chissà, dovremo aspettare qualche settimana per rispondere a questa domanda.
Di certo non tira un’aria molto buona, dal momento che sono molti i fattori che giocano contro un’ascesa del Bitcoin Gold.
Sicurezza. La società non ha ancora pubblicato (a fine ottobre) il codice, quindi non sono ancora chiare le garanzie di sicurezza che questa nuova criptovaluta è in grado di offrire.
La mentalità. Semplicemente, nel mercato la cultura del mining è assente o presente in dosi davvero mining. Non è affatto un’attività di massa, poiché da sempre è stata, per motivi tecnici, appannaggio di pochi. Il numero di coloro che è attratto dal mining è piuttosto basso e ciò potrebbe sfavorire uno sviluppo armonico della domanda.
La potenza del Bitcoin. Non c’è niente da fare, il Bitcoin è troppo forte. Non lo è solo dal punto di vista del valore, piuttosto dal punto di vista dell’immagine. Scrivi criptovaluta e leggi Bitcon. La valuta madre, in estrema sintesi, tende a fagocitare i “fratellini”. Persino il Cash, che è partito da una esigenza realmente sentita dal mercato, è andato incontro a una pesante svalutazione. Dunque, che speranze ha il Gold, che è nato per soddisfare un bisogno, per così dire, elitario?