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Il dollaro sale grazie ai dati macroeconomici USA

By Dicembre 20, 2012No Comments

Come tutti sanno il sentiment di mercato è influenzato fortemente dall’uscita di dati macroeconomici importanti. In prossimità di tali dati gli investitori più attenti restano cauti e aspettano la reazione del mercato. Tale reazione dipende essenzialmente da due fattori:

  • Aspettative degli analisti
  • Notizie già scontate

Quando i dati macroeconomici sono positivi rispetto alle aspettative solitamente si ha una impennata del prezzo dello strumento finanziario coinvolto da tali aspettative. In caso contrario si assiste ad un repentino calo. Può però capitare che il mercato sconti una notizia e che quindi gli investitori mettano in atto già vendite o acquisti basandosi sulla previsione più probabile ancora prima che il relativo dato venga reso pubblico. In questo caso l’uscita del dato potrebbe avere un esito diverso rispetto alla normalità.

MERCATO IMMOBILIARE USA

Vediamo di capire a livello pratico cosa accade quando un dato macroeconomico rilevante risulta essere al di sopra delle aspettative. L’esempio lampante è avvenuto proprio oggi e riguarda i dati USA per quanto concerne il mercato immobiliare. I dati si sono rivelati al di sopra delle aspettative, ossia, sono migliori di quanto si fosse prospettato, ovviamente, questa ” sorpresa ” porta gli investitori ad acquistare la moneta statunitense, infatti, il prezzo dell’euro/dollaro oggi è passato da 1.3270 a 1.3240 in soli 30 minuti.

Dati macro USA

I dati pubblicati oggi riguardano nello specifico le vendite degli immobili, in rialzo del 5,9%. Tale percentuale rappresenta un rialzo in termini monetari di ben 5.02 milioni di dollari, cifra invece stimata dagli analisti a 4.88.
Anche la produzione manifatturiera del distretto di Philadelphia ha mostrato dei netti miglioramenti, passando da un – 10.7% del mese scorso ad un + 8.1%. La previsione di tale dato era del – 2.2%.
A questi dati, già molto positivi, si aggiunge l’aumento del Pil del terzo trimestre, che aumenta del 3.1%, mentre le stime prevedevano un rialzo più contenuto del 2.8%.

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