L’analisi, sia essa tecnica piuttosto che fondamentale, è una materia complessa ma che nessun trader può permettersi di ignorare. E’ essa che conferisce all’attività di trading una patina di scientificità, che consente agli investitori di operare le proprie scelte con raziocino. L’analisi può cambiare nei principi e negli approcci in base al tipo di trading. Un esempio è dato dalla dicotomia Swing trading e Day Trading, che si riflette nel modo di intendere l’analisi tecnica.
Ecco qualche informazione utile a riguardo.
Definizione di Swing trading e Day trading
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Lo Swing trading è uno stile d investimento che in genere ricopre il medio periodo. Si basa sull’individuazione delle oscillazioni, sul rispetto del trend e un mantenimento delle posizioni che solitamente non supera la settimana ma che supera sempre il paio di giorni. Lo swing trader entra nel mercato solo quando intravede probabilità di guadagnano certe ed elevate, dal momento che la frequenza di trading è molto più bassa rispetto al Day trading. Adotta un atteggiamento più riflessivo e dedica molto tempo alla fase di pianificazione.
Come suggerisce il nome, il Day trading è quell’approccio che impone al trader la chiusura delle posizioni entro la giornata. L’orizzonte quindi è estremamente breve. Ciò implica che l’operatività ricopre un ruolo molto più importante rispetto a quello della strategia, almeno in relazione a quanto accade invece nello Swing trading. E’ uno stile dinamico, che viene declinato spesso nelle attività di gestione degli imprevisti, che deve essere preordinata (il trader sa come reagire a ogni singolo imprevisto). Uno dei pregi del Day trading è l’invulnerabilità rispetto ai tassi overnight, nonché una certa indipendenza dal trend di fondo. Tra gli svantaggi: la necessità di essere presenti a qualsiasi ora del giorno e guadagni ridotti (rispetto allo Swing). Sempre rispetto allo Swing, insomma, il Day trader non pianifica e poi aspetta, bensì pianifica e gestisce in maniera dettagliata l’operatività.
L’analisi nello Swing e nel Day trading
La prima distinzione riguarda l’attenzione riposta nell’analisi fondamentale e in quella tecnica. Lo Swing trading presuppone un utilizzo se non assiduo almeno complementare dell’analisi fondamentale. L’orizzonte temporale, abbastanza esteso, costringe il trader a considerare gli effetti reali delle notizie economiche, effetti che esulano dalla volatilità che si verifica in giornata. Il Day trader, invece, può trascurarla un po’ di più, o se ne può interessare solo dal punto di vista della volatilità. Insomma, al D.T. importa ovviamente sapere quali sono gli eventi della giornata e l’impatto nel mercato, ma possono non curarsi eccessivamente delle oscillazioni che gli eventi stessi inaugurano.
Le altre differenze riguardano la peculiarità di ciascun stile, ossia il fatto che lo Swing segue il trend mentre il Day può non farlo. Gli strumenti di analisi tecnica, quindi, cambiano. Nel Day, in genere, ricoprono una certa importanza gli strumenti che puntano a prevedere un breakout come i supporti, le resistenze, i pattern grafici. Nello Swing, invece, ricoprono una importanza maggiore gli strumenti che misurano la forza del trend, quindi gli indicatori che mettono in relazione volume e prezzi.
Fermo restando che, ovviamente, i due stili condividono gli stessi strumenti. Semplicemente, a cambiare è l’importanza a loro conferita e la frequenza di utilizzo.