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Carry Trade: tradare con i tassi di interesse

By Febbraio 1, 2021No Comments

Il Carry Trade, più che una strategia di trading, è un approccio per guadagnare sfruttando la differenza dei tassi di interesse tra due o più paesi. Se messo in pratica in maniera consapevole e ragionata, può dimostrarsi davvero proficuo. Per rendere al meglio, tuttavia, il Carry Trade deve essere condotto da investitori di grande esperienza e in possesso di conoscenze non indifferenti.

Cos’è il Carry Trade

Il Carry Trade può essere considerato un’attività che punta a generare profitto a partire dalla differenza dei tassi di interesse. In parole povere, il trader prende in prestito denaro nei contesti in cui il suo costo è basso, perché sono bassi i tassi, e lo utilizza nei mercati in cui il costo è più elevato, perché i tassi sono più alti. Il guadagno è determinato dalla differenza dei tassi presi in esame.

Detta così, il Carry Trade può sembrare un’attività bizzarra, eticamente discutibile. Va detto, però, che non è affatto nuova. Anzi, in alcune situazioni è utilizzata spesso. L’esempio emblematico di quanto il Carry Trade sia diffuso, e della sua capacità di favorire i profitti, è dal comportamento che alcune banche centrali hanno tenuto nel 2012. Il riferimento è al periodo concomitante con all’LTRO, il programma di finanziamento alle banche nazionali e agli istituti retail da parte della BCE. In estrema sintesi, le banche hanno preso in prestito denaro a costo zero e lo hanno investito nell’acquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli che, all’epoca dei fatti, rendevano interessi pari o superiori al 7%.

La BCE, valutando le operazioni di Carry Trade incoerenti con le finalità del programma, ha poi vincolato le banche a investire in famiglie e imprese. Questi episodi, molto diffusi a dire il vero, hanno però contribuito ad attirare l’attenzione sul Carry Trade.

Il Carry Trader retail

Può esistere un Carry Trader “retail”? Anche i piccoli investitori possono praticare questa attività o è esclusivo appannaggio degli istituti finanziari? La risposta è affermativa, sebbene vadano considerati alcuni pericoli. Per padroneggiarla al meglio, infatti, occorre una certa consapevolezza delle dinamiche delle anche centrali; se è possibile, prevederne addirittura le iniziative.

I decisori economici, tra cui spiccano le banche centrali, tendono a manipolare il mercato per raggiungere gli obiettivi di politica monetaria che, com’è ovvio, non coincidono con gli interessi dell’investitore. Il risultato è che le condizioni che rendono il Carry Trade veramente redditizio possono dissolversi improvvisamente, portando al fallimento l’operazione di investimento.

Un altro rischio deriva dal fatto che, affinché il Carry Trade funzioni, sono necessari volumi piuttosto alti. La differenza tra i tassi di interesse sono infatti ridotti, anche perché le banche centrali tendono a “imitarsi” a vicenda. Un esempio? Il costo del denaro nella zona Euro è dello 0%, negli Stati Uniti è dell’1,50%.

La necessità di volumi alti spinge i trader ad abusare della leva finanziaria, che pone in essere ulteriori rischi. La leva, infatti, consente di aumentare i potenziali guadagni. Peccato che, allo stesso tempo, moltiplichi anche le potenziali perdite.

In conclusione, il ricorso al Carry Trade può essere preso in considerazione, a patto che ci si impegni in uno studio assiduo e completo del comportamento delle banche centrali.

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Carry trade: materie prime e correlazioni con il FOREX

Petrolio, i metalli preziosi e prodotti agricoli.

Le principali valute forex legate alle materie prime sono: dollaro australiano, dollaro canadese e dollaro neo-zelandese. Contrariamente ad altri paesi, le esportazioni di questi paesi rappresentano una parte importante dei loro prodotti interni lordo. Peraltro, le fluttuazioni del valore o della quantità di merci esportati di questi paesi avranno un impatto molto importante sulla moneta locale.

La correlazione tra le valute CAD, NZD e AUD e le esportazioni di materie prime è significativa soprattutto sul lungo termine.

Nel breve termine i picchi dei prezzi delle materie prime hanno poco importanza per la correlazione con le altre valute. Al contrario, una volta che una tendenza a lungo termine dei prezzi delle materie prime si manifesta, le coppie forex seguono la tendenza basata su questa correlazione. In breve, per un trading redditizio su queste valute è ideale applicare delle strategie a medio/lungo termine.

Valute delle materie prime

Con il termine di valute delle materie prime, noi ci riferiamo ad una serie di valute che hanno essenzialmente due caratteristiche:

  1. correlazione stretta con le variazioni del prezzo di alcune materie prime
  2. le valute in questione sono legate ad altre valute più forti come il dollaro e l’euro.

Le principali valute delle materie prime

Esistono dei paesi che sono fortemente legati all’evoluzione dei prezzi delle materie prime.

Come l’Australia (AUD) che è il secondo produttore di oro al mondo dopo il Sud Africa. Le esportazioni di oro rappresentano una percentuale importante del PIL del paese, in maniera tale che le variazioni dei prezzi dell’oro hanno un impatto significativo sul PIL del paese e il valore della sua moneta. Il legame tra il dollaro australiano e il valore dell’oro è usato come indicatore importante di confronto con le coppie forex di valute AUD/USD.

Poi c’è il Canada (CAD) che è un importante esportatore di petrolio.

Questo paese conosciuto con un crescita esponenziale delle esportazioni o altre materie prime di cui lo zinco, il cuoio e il nichel. Il Canada esporta in USA il petrolio. Quindi, se il prezzo del petrolio aumenta, più il valore delle coppie delle valute USD/CAD sarà basso.

Infine abbiamo la Nuova Zelanda (NZD) in cui le esportazioni sono legate ai prezzi dei prodotti come il legno, i prodotti del latte e i prodotti della carne.

I diversi indici delle materie prime si sono svelati essere dei validi indicatori a lungo termine del valore del dollaro neo-zelandese. Di conseguenza, un rialzo dei prezzi delle materie prime prodotte trascinerà un abbassamento delle coppie forex USD/NZD o per meglio dire un rialzo di NZD/USD (coppia forex comunemente tradata tra i migliori broker forex disponibili).

Dan Aran

Dan Aran

Dan è un trader indipendente appassionato di finanza e studio di strategie forex intraday AVVISO: I trading alert, segnali forex e ogni altra indicazione presente in queste pagine non devono essere considerati come consigli di investimento personalizzati ma frutto di libera espressione, studio e analisi degli autori. Non ci si assume responsabilità sulle conseguenze dell'utilizzo delle informazioni presenti.

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