Si pensa ad una soluzione scontanta ma il reale pericolo di vedere presto la Grecia senza euro si avvicina, con il relativo ritorno alla dracma che comporterebbe rischi non da poco per il Paese ellenico, al centro della scena internazionale già da diversi mesi a causa della profonda crisi economica. Negli ultimi giorni a caratterizzare l’ambiente è stata la grande pressione sui cittadini, allarmati dalla cronaca e chiamati in massa allo sportello bancomat, per prelevare tutti i loro risparmi (o gran parte) mettendoli a riparo da eventuali crolli dell’economia, che ormai non sarebbero più così clamorosi. Per capire l’entità del cambiamento, basta una banale analisi dei dati registrati settimana scorsa, quando i 200 milioni di euro al giorno che venivano prelevati in media fino a pochi mesi fa dai greci, si sono rapidamente trasformati fino a toccare il miliardo di euro, nella giornata di mercoledì 17 giugno.
Grecia tra euro e dracma, i rischi del cambiamento
Oggi la situazione della Grecia è molto critica, ma sarebbe veramente una via d’uscita concreta l’uscita dall’euro e il passo indietro verso la dracma? Ovviamente le opinioni sono contrastanti, ma sembrerebbero esserci dei rischi non da poco anche a questo rimedio. Manca appena una settimana alla data di martedì 30 giugno, giornata fondamentale per il
futuro monetario greco: il Fondo Monetario Internazionale attende 1,5 miliardi di euro dal Paese di Tsipras, denaro che se non dovesse arrivare porterebbe la Banca Centrale Europea alla sfiducia nei confronti delle banche operanti in Grecia. Anche vedendo la situazione con ottimismo, l’uscita dalla crisi e il sorpasso (almeno parziale) nei confronti dei debiti verso il FMI è tutt’altro che semplice, visto che entro luglio lo stato ellenico dovrà versare altri 3,5 miliardi e ulteriori 3,2 ad agosto, nelle casse della Banca Centrale Europea.
Il problema che si andrebbe a creare, nel passaggio eventuale da euro a dracma, sarebbe la svalutazione della moneta in Grecia. Nello specifico, gli esperti di economia parlano addirittura di un -40%, che inevitabilmente porterebbe verso una crisi storica, derivante soprattutto dall’enorme differenza tra import ed export che si è sempre registrata, viste le esportazioni che secondo gli ultimi dati occupano poco più di un decimo sul PIL nazionale. Rischi non da poco e chance di ripresa che prendono le sembianze di un miraggio, dunque, se veramente assisteremo ad una Grecia senza euro.
Intanto la moneta unica continua a perdere valore nei confronti del dollaro rompendo oggi la base di 1.12. Il nostro indicatore TrendGT ci ha dato 2 ottimi segnali di trading di ingresso al ribasso da poter sfruttare sia per il trading di opzioni binarie che per il forex trading.
Il piano d’emergenza della BCE sul fallimento Grecia
L’ultima notizia ha calmato un po’ le acque riguardo la possibilità di fallimento per la Grecia, con la Banca Centrale Europea che si è “intenerita” andando incontro agli istituti bancari greci: un innalzamento della soglia ELA (liquidità d’emergenza) a quota 89 miliardi di euro. Tsipras ha assicurato all’UE massima collaborazione e da ambo i lati ci sono buoni segnali per un accordo, che in ogni caso necessita di ufficialità entro la fine di giugno. E’ così che il passaggio da euro a dracma potrebbe essere smentito una volta per tutte, sollevando la Grecia dal notevole rischio di svalutazione della moneta.