I market movers sono elementi fondamentali per i trader che vogliano operare razionalmente, mettendo al bando l’improvvisazione. Tuttavia, il loro studio appare quanto mai complesso, specialmente agli occhi del principiante. Anche perché, prima di impegnarsi nel lavoro di interpretazione, occorre sceglierli. Proprio da una scelta saggia e oculata dipendono questioni fondamentali quali l’ottimizzazione del processo di analisi, la gestione delle risorse intellettuali e, perché no, fisiche.

In questo articolo offriamo qualche indicazione su come scegliere i market movers, prendendo in considerazione i mercati più importanti.

Consigli generali sui market movers

Prima di esporre una riflessione sul rapporto tra market movers e mercati, è bene fornire qualche consiglio generale sull’impiego dei market movers stessi.

In primo luogo, è fondamentale operare una scelta, e per giunta una scelta stringente, che punti alla massima concisione. Il rischio, se si opera altrimenti, è di produrre un’analisi superficiale. Molto spesso i principianti, nel timore di perdere per strada dettagli importanti, si lanciano in un’analisi forsennata, prendendo in considerazione il maggior numero di elementi possibili. Ebbene, questo è un approccio da evitare, in quanto manchevole della necessaria profondità e incapace di produrre risultati concreti.

Market mover e azioni

Quali sono i market movers del mercato azionario? Ebbene, in primo luogo è necessario prendere in esame le informazioni riguardante le aziende emittenti cui fanno capo le azioni in portfolio. Ciò significa analizzare i trimestrali, lo stato patrimoniale e il conto economico. Tuttavia, questi dati vanno contestualizzati, in primis rispetto al settore di riferimento e in secundis rispetto alla congiuntura.

Da qui, la necessità di prendere in considerazione altre due classi di market movers: gli indici, che fungono da benchmark, e i parametri dell’economia reale, che offrono un’idea della congiuntura. 

Ovviamente, sebbene in posizione leggermente più defilata, vanno considerati i market movers legati alla politica monetaria, che determinano le condizioni del credito. Grande importanza, infine, va data alle vicende politiche, che possono incidere sul clima produttivo, sull’industria etc. 

Market mover e Forex

Per il Forex la questione è leggermente più complicata. I market movers su cui focalizzare la propria attenzioni sono quelli riguardanti la politica monetaria, i quali agiscono più o meno direttamente sulla massa monetaria, e quindi sui rapporti tra le valute. Grande peso acquisiscono anche i market movers per così dire estemporanei, non periodici, come le dichiarazione dei policy maker che, appunto, offrono spunti per intuire la politica monetaria. 

Vanno tuttavia considerati anche i market movers legati all’economia reale. Anche perché le valute sono, di norma, espressione della forza economica di un paese. Dunque occhio anche al PIL, al mercato del lavoro, alla produzione. Una particolare attenzione va prestata all’inflazione, che solo in apparenza è un dato esclusivo dell’economia reale. Di fatto, orienta le scelte di politica monetaria in maniera quasi automatica, come le recenti vicende della BCE e della Fed hanno dimostrato. 

Market mover e materie prime

Il discorso qui è abbastanza complicato in quanto ogni materia prima è praticamente una questione a sé. In genere, però, possono essere suddivise in materie prime in senso stesso e in metalli preziosi. Le materie prime in senso stretto sono suscettibili delle vicende geopolitiche e politiche, come anche del clima. In linea di massima, vanno considerati fattori preponderanti tutti quegli elementi che possono compromettere o favorire la produzione. 

Per quanto riguarda i metalli preziosi, a guidare è soprattutto il parco di market movers legati all’economia reale. La correlazione, però, è inversa: peggio va l’economia, migliori sono le performance dei metalli. Il motivo è semplice: sono considerati dei beni rifugio. Il riferimento è ovviamente all’oro. 

In questa prospettiva, assume una funzione di market mover…. Il Forex. Le principali valute, infatti, vantano con i metalli preziosi una correlazione inversa, sempre a causa del meccanismo dei beni rifugio. 

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